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Paolo Sclavini intagliatore bresciano del settecento
di Andrea Bardelli
Pubblicato il 1 nov. 2013 | |
Nel 2009 Silvia Papetti pubblica sul Bollettino della Società Storica Valtellinese un articolo dal titolo Scultura lignea in Valtellina nel XVIII secolo: la cassa d'organo del santuario della Beata Vergine delle Grazie di Grosotto nel quale parla dell'opera affidata nel 1705 allo scultore Paolo Scalvini. |
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Figura 1 |
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La Papetti parla dello Scalvini come di uno scultore “altrimenti sconosciuto alla critica”, ossia di un artista del quale non sono noti altri lavori e in questo senso si sono espressi gli studiosi che l'hanno preceduta. In realtà, nel volume “Tutti nobilmente lavorati. Arredi lignei della prevostura di Castel Goffredo” , curato nel 2008 dal sottoscritto e da Arturo Biondelli, la biografia artistica di Paolo Scalvini era stata arricchita dalla scoperta nella prepositurale di sant'Erasmo a Castel Goffredo (Mn) di una cornice intagliata e dorata [Figura 2] che un tempo incorniciava un crocifisso miracoloso [Figura 3]. |
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Figura 2 |
Figura 3 |
Al catalogo di Paolo Scalvini possiamo aggiungere un'altra opera: la cornice per un dipinto di Andrea Celesti (Venezia 1637-Toscolano 1712), raffigurante una Madonna con Bambino e santi francescani [Figura 4], che si trova nell'Oratorio di san Francesco a Muratello di Nave (Bs). La cornice viene eseguita tra il gennaio 1703, in cui Salvini riceve un acconto e il mese successivo in cui gli viene pagato il saldo. Il documento che attesta la paternità dell'opera è stato reso noto da Giuseppe Merlo nel volume Nave nella storia : dalle origini alla prima età napoleonica a cura di Carlo Sabatti e Andrea Minessi (Comune di Nave, 2011). |
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Figura 4 |
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Nota Anna Maria, sposata nel 1690, era figlia di un certo Carlo Grazioli. Questi, definito nell'atto di matrimonio ser e quindi non un artigiano di professione, potrebbe però essere imparentato con Giacinto Grazioli, autore nel 1711 di una soasa lignea dorata con due colonne elicoidali per la tela di Antonio Gandino con la Maddalena penitente nella chiesa bresciana di S.Maria della Carità, detta anche del Buon Pastore. Questo intagliatore sostituì probabilmente Prospero Calabrese col quale in un primo momento era stato stipulato il contratto (fonte: Archivio Antiqua sugli artefici del legno bresciani, inedito). |
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L'autore ringrazia Arturo Biondelli per la segnalazione della cornice di Muratello di Nave , Giovanni Vanini per la segnalazione dell'articolo di Silvia Papetti ed Elena Longhi della Biblioteca di Nave per avergli fornito diversa documentazione.
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