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Bronzetti patriottici
di Bruno Ronzetti
Pubblicato il 1 giu. 2013 |
All'indomani dell'Unità d'Italia, risolta definitivamente la questione romana e insediatasi stabilmente la monarchia sabauda, il Paese sente il bisogno di creare dei miti che esprimano una cultura condivisa a livello nazionale. In questo processo la scultura assume un ruolo importante ed ecco quindi le piazze popolarsi di statue di personaggi illustri. Non solo i rappresentanti della casa regnante e gli eroi della lotta risorgimentale, Garibaldi tra tutti, ma anche i grandi italiani di tutti i tempi. Tanto lavoro quindi per gli scultori. Ai più fortunati spettano le commesse più importanti, ma è tutto il settore a beneficiarne. Gli autori della grande statuaria civile, così come dei monumenti funebri, erano spesso gli stessi artisti che eseguivano i figurini in bronzo comunemente definiti bronzetti. |
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Foto 1 - Augusto Rivalta (1835-1925),Vittorio Emanuele II, h. 48 |
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Foto 2 - Bronzetto raffigurante Torquato Tasso o Magistrato, firmato “Menecarelli”, h. 26 |
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Foto 3 - Raffaello Pagliaccetti (1839-1900), Pio IX, 1876, h. 30 |
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Foto 4 - Bronzetto raffigurante artigliere, h. 60, Torino inizi XX secolo |
Tra i maggiori interpreti di quest'arte particolare era Stanislao Grimaldi del Poggetto, pittore legato alla corte Sabauda, ma anche ideatore di bronzetti di soggetto militare come il Cavalleggero (Foto 5) che si trova al museo storico dell'Arma di Cavalleria a Pinerolo (To). Egli è certamente meno noto di Paolo Troubetzkoy i cui soldati a cavallo sono famosi – e imitati - quasi quanto le sue ballerine. Considerata l'ultima guerra risorgimentale, anche la Prima Guerra Mondiale non ha mancato di fornire spunti agli scultori. |
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Foto 5 - Stanislao Grimaldi del Poggetto (1825-1903), Il Cavalleggero, Pinerolo (To), museo storico dell'Arma di Cavalleria |
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Foto 6 - Pietro Canonica (1868-1959), Lanciere di Montebello, h. 53, inizi XX secolo |
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