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Turismo d'arte
Alcune cose viste a Siena
Pubblicato il 1 feb. 2014 | ||
Siena è una città meravigliosa che qualunque buona guida è in grado di consigliare al meglio come visitare. Questo è un percorso per certi versi digressivo che punta l'attenzione su alcune opere minori che possono costituire se non un'alternativa, almeno un compendio a quanto di imperdibile si può vedere. All'interno del Duomo, ad esempio, segnaliamo un compianto ligneo policromo collocato in una nicchia protetta da una grata di ferro presso l'ingresso della biblioteca Piccolomini: si tratta di un gruppo costituito dal Cristo deposto, dalla Madonna, da san Giovanni e dalla Maddalena (Figura1 e 1bis) in cui colpisce la posizione del braccio del Cristo, teso all'indietro verso san Giovanni. Si deve a certo Alberto di Betto da Assisi, ed è databile al 1471. | ||
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Figura 1 e 1bis Alberto di Betto da Assisi, Compianto, Legno scolpito e dipinto, Siena, Duomo. |
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Figura 2 Cappella della Madonna del Voto, Siena, Duomo (l'immagine che consente di vedere anche le due sculture di Bernini è tratta dal sito www.tesoridisiena.net) |
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Figura 3 Reliquia del chiodo con il quale è stata fissata sulla Croce la mano sinistra di Gesù, Siena, Santa Maria della Scala, Sagrestia. |
Figura 4 Reliquie del velo, della cuffia e della cintura della Madonna, Siena, Santa Maria della Scala, Sagrestia. |
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L'operazione che ha permesso l'arrivo a Siena di un simile tesoro è stata condotta con l'apporto del Comune poiché l'Ospedale era retto all'epoca Andrea di Toro, “uomo” della borghesia che reggeva le sorti del Comune. Originariamente custodite in cassoni posti all'interno della Cappella del Manto dell'Ospedale, le reliquie furono traferite nella Sagrestia della chiesa della SS. Annuziata (anch'essa facente parte del complesso di Santa Maria della Scala), ristrutturata da Lorenzo Vecchietta nel 1444. L'armadio dipinto dallo stesso Vecchietta che le conteneva dal 1445, detto Arliquera, si trova presso la Pinacoteca cittadina. Oggi in Sagrestia si trovano solo le due reliquie di cui sopra; gran parte delle altre, arricchite dall'Ospedale nei secoli attraverso continue acquisizioni, sono esposte al piano inferiore nei cosiddetti Magazzini della Corticella. Nell'ambito del complesso di Santa Maria della Scala resta da segnalare la gipsoteca dello scultore Tito Sarrocchi(2) (Figura 5), autore della copia ottocentesca della Fonte Gaia (quella che si vede attualmente in piazza del Campo; quella originale di Jacopo della Quercia è sempre in Santa Maria della Scala nell'Antico Fienile). |
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Figura 5 Immagine della Sala san Giuseppe in Santa Maria della Scala (foto tratta dal sito www.santamariadellascala.com) |
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a) l'Hotel Alma Domus, via Camporegio 37; www.hotelalmadomus.it, tel. 0577 44177 (austero, ma strategico; se possibile farsi dare le camere in alto) |
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Note |
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