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Gli elementi di Benjamin Martin
Pubblicato il 1 ott. 2015 | |
I libri antichi riservano sempre sorprese e opportunità di approfondimento anche se acquistati per pochi euro in un mercatino, come nel caso del primo tomo di un'edizione in tre volumi dell'opera Elementi delle scienze e delle arti letterarie di “Beniamino” Martin. Più esattamente, come si deduce dal frontespizio (Figura 1), si tratta della traduzione dall'originale inglese in francese e dal francese in italiano, stampata a Bassano presso l'editore Remondini nel 1766 “con Licenza de Superiori, e Privilegio” [Nota 1]. |
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Il testo vero e proprio è preceduto da un'avvertenza del traduttore italiano e dalla riproposizione di una prefazione del traduttore francese (relativa all'edizione francese del 1756), dove entrambi giustificano alcune eliminazioni e integrazioni per adattare il testo originale alle esigenze dei rispettivi fruitori, come nel caso dei capitoli dedicati rispettivamente alla Grammatica e alla Poesia. Per quanto riguarda l'edizione italiana in discorso, quindi, i due capitoli trattano della lingua e della lirica nazionale. Gli altri argomenti del primo tomo, svolti come veri e propri trattati, sono: Teologia, Etica, Religione Cristiana, Giudaismo, Maomettismo [sic], Paganesimo, Mitologia, Retorica e Critica. |
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Fig. 1 |
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L'opera risulta catalogata nei principali repertori sui libri antichi o nei cataloghi delle librerie antiquarie. Compare, ad esempio, a pagina 111, scheda n. 530, del Catalogo a stampa del Fondo Rari dell'Istituto Superiore di Sanità [Nota 2]. |
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Per quanto riguarda i Remondini, per generazioni tipografi e calcografi, ossia editori e stampatori, a Bassano del Grappa presso Vicenza, la letteratura è piuttosto ampia [Nota 5]. Una figura assai poco nota è invece quella di Sebastiano Menchetti, il quale svolgeva attività di “correttore” - oggi lo definiremmo un editor - in prevalenza presso i Remondini [Nota 6]; a parte ciò non è stata reperita alcuna voce enciclopedica che lo riguarda. Lo troviamo citato nell'elogio funebre di Giuseppe Remondini (1745-1811), un membro della famiglia che diresse la ditta all'apice della sua attività. Sebastiano Menchetti risulta essere un sacerdote originario di Lucca, probabilmente appartenente all'ordine dei Gesuiti, subentrato all'abate pesarese Francesco Gualtieri, sia in qualità di “correttore” che di istitutore di Giuseppe Remondini. Vi si legge, in particolare che fu “... dottissimo e savissimo uomo, che per l'onore della tipografia e per il bene della famiglia Remondini visse lungamente in essa, e vi chiuse gli occhi nell'anno 1799” [Nota 7]. |
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Fig. 2 |
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NOTE [1] Autorizzazione concessa dai Riformatori dello Studio di Padova, previa approvazione del Santo Offizio di Vicenza nella persona dell'Inquisitore Generale padre Pio Raimondo Petrelli, in quanto l'opera era risultata non in contrasto con “la Santa Fede Cattolica” e con i “Principi e buoni costumi”, come si legge a pagina XVI.
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